07 Dicembre 2025

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Truffa del falso carabiniere, i 4 arrestati a Colle avevano provato con un altro anziano

Truffa del falso carabiniere, i 4 arrestati a Colle avevano provato con un altro anziano

di Simona Pacini

La truffa corre sul filo del telefono seguendo più o meno il copione di sempre, o almeno quello messo in pratica negli ultimi tempi. Qualche variazione c’è stata, ma la persona che ha raccolto la telefonata, un anziano che vive nelle campagne nei dintorni di Colle Val d’Elsa, non è caduta nella trappola tesa dai malviventi.

Nella mattina di sabato l’uomo ha ricevuto una telefonata da parte di un sedicente carabiniere di Poggibonsi. E già questo ha messo in allarme la persona contattata. Il malvivente ha spiegato che chiamava perché era stata ritrovata un’auto che risultava essere stata rubata alla vittima designata e quindi aveva bisogno di effettuare dei controlli a domicilio con altri colleghi e con un magistrato.

«Vorremmo sapere che tipo di preziosi ha in casa» è la domanda che è stata rivolta dal falso carabiniere, motivandola con la necessità di fare una perquisizione su ordine della magistratura.

Lo scambio serrato di domande e risposte non ha però fatto cadere il malcapitato nel tranello che gli era stato teso. Per cui, una volta constatato che il tentativo non stava andando a buon frutto, i malviventi hanno interrotto la telefonata concentrandosi su altre possibili vittime.

Intanto la persona, dopo aver ricevuto la strana telefonata, ha verificato direttamente con i Carabinieri, rivolgendosi alla caserma di Colle Val d’Elsa. Qui i militari hanno confermato che nessun rappresentante dell’Arma era l’autore di quel contatto e si sono recati in breve tempo nell’abitazione dell’uomo per sincerarsi che l’allarme truffa fosse rientrato e che la famiglia presa di mira dai malviventi fosse in condizioni di sicurezza.

Per un tentativo andato a vuoto, purtroppo un altro è riuscito. Non fino in fondo, però, dal momento che i truffati, una coppia di anziani residente in Valdelsa, hanno avuto la forza di avvisare i Carabinieri dopo aver consegnato i gioielli ai truffatori. I movimenti sospetti registrati in zona nella giornata di sabato hanno permesso ai militari dell’Arma di individuare l’autovettura sulla quale si muovevano quattro persone, un uomo e tre donne, provenienti dalla Campania, recuperando gioielli del valore di 15mila euro e arrestato la banda di truffatori. Il Gip ha poi convalidato gli arresti disponendo misure cautelari (obbligo di dimora e di firma) per due degli indagati.

Anche nel caso risolto, i quattro avevano contattato gli anziani per telefono. Uno di loro si era spacciato per un carabiniere di Siena, comunicando che l’auto dell’uomo era stata utilizzata per una rapina. Dopodiché una donna si è presentata alla loro porta, dicendo di essere stata inviata dal giudice. I due, come da copione, sono stati convinti a consegnare i gioielli di famiglia.

Per fortuna il caso si è risolto, con il recupero del bottino e con l’individuazione dei quattro truffatori.

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